Finanza,  Giochi,  Tecnologia

La Storia del 66-bit Puzzle (del BitCoin)

Il 66-bit puzzle è stato creato nel 2015 come parte di una serie di sfide criptografiche per dimostrare la sicurezza della crittografia di Bitcoin. Il puzzle consisteva in un indirizzo Bitcoin con un’importo di 6,6 BTC, che all’epoca della creazione era un valore significativo.

Il Processo di Soluzione

La soluzione del puzzle richiedeva di trovare una chiave privata con bassa entropia, il che significava cercare tra 2^66 possibili chiavi private. Questo processo era estremamente complesso e richiedeva un’enorme potenza di calcolo. Dopo anni di tentativi, finalmente qualcuno è riuscito a risolvere il puzzle.

L’Inaspettata Svolta

Quando il solver ha tentato di reclamare i 6,6 BTC, ha commesso un errore critico: ha esposto la chiave pubblica nella mempool. Questo ha attirato l’attenzione di bot automatizzati che monitorano costantemente la mempool per rilevare tali rivelazioni. In pochi minuti, questi bot hanno derivato la chiave privata e sostituito la transazione originale con una loro, sottraendo la maggior parte dei fondi.

Implicazioni di Sicurezza

L’incidente sottolinea l’importanza di mantenere la privacy delle chiavi pubbliche fino a quando la transazione non è confermata. L’uso di servizi di inclusione di transazioni private offerti da grandi pool di mining potrebbe aver prevenuto il furto. Inoltre, ribadisce l’importanza delle chiavi private ad alta entropia in applicazioni reali.

Conclusione

La soluzione del 66-bit puzzle è un esempio vivido della continua lotta tra misure di sicurezza e potenziali exploit nel mondo delle criptovalute. È fondamentale rimanere vigili e migliorare costantemente le pratiche criptografiche per proteggere i nostri asset digitali.