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È tutto un colabrodo

Prima la notizia per cui milioni di dati di utenti Facebook (di cui 35 milioni italiani) sono in vendita su Telegram attraverso un bot creato appositamente

Poi quella dedicata a TikTok in cui una vulnerabilità permette ai potenziali malintenzionati di estrarre dati personali preziosi degli utenti

Per entrambi abbiamo a che fare con bug software che espongono alla mercé di hacker dati come ID utente, email e telefoni.

Il problema non sta nella programmazione o nella tecnologia usata, ma nella complessità dei progetti che spesso (non è detto che lo sia stato in questi casi) vengono messi in mano a sviluppatori non propriamente formati, con beta test ristrettì nei tempi, e rilasci anticipati.

La questione è aperta e se nel prossimo futuro non si penserà ad un approccio diverso nella gestione dei dati degli utenti la bolla che scoppierà farà ancora più rumore.