I livelli di rischio individuati dall’unione europea rispetto all’intelligenza artificiale
Il Parlamento Europeo ha approvato il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, una legge importante volta a garantire la sicurezza e la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale con i diritti fondamentali, nonché a promuovere l’innovazione all’interno dell’Unione Europea. Questa legge è considerata il primo importante framework regolatorio al mondo specificamente progettato per governare l’intelligenza artificiale.
Il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale categorizza le tecnologie di intelligenza artificiale in base al loro livello di rischio, che va da “inaccettabile” a alto, medio, e basso rischio.
I livelli di rischio individuati nell’ambito dell’AI dell’Unione Europea sono:
- Rischio inaccettabile: tecnologie vietate, come quelle che manipolano il comportamento umano o non permettono il diritto alla disconnessione.
- Rischio elevato: sistemi che possono causare danni gravi o irreversibili, come i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in settori critici come la sanità, la sicurezza pubblica, la gestione dei trasporti o la gestione delle frontiere.
- Rischio medio: sistemi che possono causare danni o disagi significativi, ma non irreversibili, come i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in servizi finanziari, nell’istruzione o nelle risorse umane.
- Rischio basso: sistemi che non sono destinati a causare danni o disagi significativi, come i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati in giochi, intrattenimento o sistemi di raccomandazione.
Le tecnologie giudicate “inaccettabili” saranno vietate, mentre i sistemi di intelligenza artificiale a rischio elevato dovranno rispettare stringenti obblighi. La regolamentazione è prevista che entri in vigore alla fine del mandato legislativo a maggio, dopo gli ultimi controlli e l’approvazione del Consiglio Europeo, con la graduale applicazione a partire dal 2025.
Le misure di attuazione dell’AI dell’Unione Europea prevedono l’introduzione di una competenza concorrente in capo all’Unione per sostenere e completare l’azione degli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale, promuovere una cooperazione operativa rapida ed efficace all’interno dell’Unione, e favorire la coerenza delle azioni intraprese a livello internazionale in materia di protezione civile.
Inoltre, viene istituita una scorta strategica (“rescEU”) di attrezzature mediche di emergenza quali ventilatori, maschere di protezione e forniture per laboratori per i paesi dell’UE che ne hanno bisogno, finanziata al 90% dalla Commissione europea e gestita da un centro di coordinamento della risposta alle emergenze.
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